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A Roma, nella sede dell'Organizzazione per l'Agricoltura e per l'Alimentazione (FAO) il 25 luglio, su richiesta della Francia in qualita' del Presidente del Gruppo G20, e' stata convocata un'urgente riunione sulla crisi di siccita' nei paesi del Corno d'Africa alla quale hanno partecipato ministri e alti funzionari, rappresentanti dei paesi membri della FAO, nonche' rappresentanti delle agenzie dell'ONU e delle organizzazioni non governative. La riunione e' stata copresieduta dal Direttore Generale della FAO Jacques Diouf e dal Ministro per l'Agricoltura, l'Alimentazione, la Pesca, gli Affari Rurali e la Pianificazione del Territorio Rurale della Francia Bruno La Maire. Le posizioni sulla situazione di crisi nel Corno d'Africa sono state esposte anche dal Vice Premier e Ministro degli Affari Esteri della Somalia Mohamed Mohamud Haji Ibrahim, dal Direttore Esecutivo del WFP Josette Sheeran, dal Vice Segretario Generale dell'ONU Valerie Amos, dal Presidente dell'IFAD Kanayo Nwanze e dal Direttore Generale Esecutivo dell'Oxfam UK Barbara Stocking. In seguito, al dibattito hanno preso parte una ventina di relatori. Come conseguenza della piu' grave siccita' negli ultimi 60 anni, dei conflitti e dell'aumento dei prezzi alimentari, l'attuale numero delle persone a rischio nei paesi del Corno d'Africa sono 12.000.000, perlopiu' in Somalia. Ad essere colpite maggiormente sono due regioni meridionali della Somalia che ufficialmente soffrono di fame, mentre 3,7 milioni di persone necessitano di aiuti umanitari urgenti. In particolare e' stato sottolineato il rischio della perdita di una generazione di bambini i quali a causa dell'estrema denutrizione all'eta' piu' tenera rischiano danni irreversibili sia fisici che cognitivi. Il livello della denutrizione globale in alcune parti del Corno d'Africa attualmente supera il 50%.

A Roma, nella sede dell'Organizzazione per l'Agricoltura e per l'Alimentazione (FAO) il 25 luglio, su richiesta della Francia in qualita' del Presidente del Gruppo G20, e' stata convocata un'urgente riunione sulla crisi di siccita' nei paesi del Corno d'Africa alla quale hanno partecipato ministri e alti funzionari, rappresentanti dei paesi membri della FAO, nonche' rappresentanti delle agenzie dell'ONU e delle organizzazioni non governative. La riunione e' stata copresieduta dal Direttore Generale della FAO Jacques Diouf e dal Ministro per l'Agricoltura, l'Alimentazione, la Pesca, gli Affari Rurali e la Pianificazione del Territorio Rurale della Francia Bruno La Maire. Le posizioni sulla situazione di crisi nel Corno d'Africa sono state esposte anche dal Vice Premier e Ministro degli Affari Esteri della Somalia Mohamed Mohamud Haji Ibrahim, dal Direttore Esecutivo del WFP Josette Sheeran, dal Vice Segretario Generale dell'ONU Valerie Amos, dal Presidente dell'IFAD Kanayo Nwanze e dal Direttore Generale Esecutivo dell'Oxfam UK Barbara Stocking. In seguito, al dibattito hanno preso parte una ventina di relatori. Come conseguenza della piu' grave siccita' negli ultimi 60 anni, dei conflitti e dell'aumento dei prezzi alimentari, l'attuale numero delle persone a rischio nei paesi del Corno d'Africa sono 12.000.000, perlopiu' in Somalia. Ad essere colpite maggiormente sono due regioni meridionali della Somalia che ufficialmente soffrono di fame, mentre 3,7 milioni di persone necessitano di aiuti umanitari urgenti. In particolare e' stato sottolineato il rischio della perdita di una generazione di bambini i quali a causa dell'estrema denutrizione all'eta' piu' tenera rischiano danni irreversibili sia fisici che cognitivi. Il livello della denutrizione globale in alcune parti del Corno d'Africa attualmente supera il 50%. Secondo le previsioni dell'ONU le condizioni attuali perdureranno per almeno altri sei mesi, per cui l'allargamento della crisi anche sui paesi circostanti e' del tutto probabile. I partecipanti hanno convenuto che in tale situazione occorre trovare urgenti soluzioni e assicurare gli aiuti immediati. Altrettanto, bisogna continuare con i programmi di assistenza a lungo termine i quali ai paesi permetteranno di costriuire autonomamente i sistemi di sicurezza alimentare, come unica soluzione permanente. FAO, IFAD, WFP, Unione Africana, IGAD e HLT hanno invitato tutti i paesi partecipanti e tutti i paesi loro membri, nonche' le societa' civili, le banche d'investimenti e le fondazioni private, a offrire il loro aiuto ai paesi del Corno d'Africa come risposta alla grave crisi del momento, le necessita' umanitarie e la ricerca delle soluzioni a lungo termine. Alla riunione, in rappresentanza dell'Ambasciata della Repubblica di Croazia a Roma ha partecipato Ivana Skracic, Primo Segretario.

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