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In organizzazione della Camera di Commercio Croata e in collaborazione con l'Istituto Italiano per il Commercio Estero (ICE) a Zagabria il 30 giugno nell'Aula per le riunioni della Camera di Commercio Croata ha avuto luogo il III Forum bilaterale economico croato-italiano al quale sono stati presentati cinque progetti d'investimenti per i quali la parte italiana ha mostrato interesse, e si sono tenuti gli incontri e i colloqui d'affari tra 40 imprese croate e 70 italiane – rappresentanti delle istituzioni finanziarie e banche italiane, le cluster, medie e piccole imprese italiane dai settori dell'infrastruttura per i trasporti, edilizia, energetica e turismo, interessate a investire e fare affari nella Repubblica di Croazia e a instaurare la cooperazione nella produzione con le imprese croate di quei settori. Aprendo il Forum, il Presidente della Camera di Commercio Croata Nadan Vidoševic ha sottolineato il fatto che l'Italia sia il piu' importante partner per la Croazia con uno scambio commerciale abbastanza equilibrato. L'Italia e' inoltre il secondo investitore nella Repubblica di Croazia, mentre il 65% del mercato finanziario in Croazia e' di proprieta' italiana, quanto puo' rappresentare un buon sostegno per gli investitori italiani. I vantaggi croati sono l'inserimento della Croazia nella struttura della NATO, la conclusione dei negoziati sull'adesione della Croazia all'UE, ma anche la vicinanza del mercato e un grande numero di cittadini croati con la conoscenza della lingua italiana, ha detto Vidoševic, sottolineando che, tuttavia, gli investimenti fatti finora nel settore reale e gli investimenti greenfield sono troppo pochi. La Croazia non possiede fonti di rendita, oltre al gas che esporta in fatti in Italia, ma ha il vantaggio nella posizione geografica, ha sottolineato Vidoševic ponendo l'accento sull'importanza della cooperazione tra i porti adriatici da Durazzo a Trieste, e per quel grande area di cooperazione reciproca e' auspicato e atteso anche il sostegno dell'Italia che puo' rappresentare un partner affidabile. "L'Italia puo' comprenderci meglio dagli altri paesi, per via di alcune analogie reciproche – popolazione piu' anziana, questioni dei fondi sociali, questioni d'immigrazione ecc. Secondo Vidoševic, la Croazia non e' un paese organizzato in modo ideale e la sua burocrazia non e' abbastanza efficiente, ma cio' non deve scoraggiare i partner italiani i quali, al contrario, devono chiedere il sostegno e l'assistenza della Camera di Commercio e delle altre istituzioni che possono aiutarli. La Croazia non nutre pregiudizi verso la provenienza del capitale, il problema e' l'amministrazione, ma bisogna sottolineare il vantaggio nel fatto che sul suo territorio gravitano in modo naturale 30 milioni di persone.

In organizzazione della Camera di Commercio Croata e in collaborazione con l'Istituto Italiano per il Commercio Estero (ICE) a Zagabria il 30 giugno nell'Aula per le riunioni della Camera di Commercio Croata ha avuto luogo il III Forum bilaterale economico croato-italiano al quale sono stati presentati cinque progetti d'investimenti per i quali la parte italiana ha mostrato interesse, e si sono tenuti gli incontri e i colloqui d'affari tra 40 imprese croate e 70 italiane – rappresentanti delle istituzioni finanziarie e banche italiane, le cluster, medie e piccole imprese italiane dai settori dell'infrastruttura per i trasporti, edilizia, energetica e turismo, interessate a investire e fare affari nella Repubblica di Croazia e a instaurare la cooperazione nella produzione con le imprese croate di quei settori. Aprendo il Forum, il Presidente della Camera di Commercio Croata Nadan Vidoševic ha sottolineato il fatto che l'Italia sia il piu' importante partner per la Croazia con uno scambio commerciale abbastanza equilibrato. L'Italia e' inoltre il secondo investitore nella Repubblica di Croazia, mentre il 65% del mercato finanziario in Croazia e' di proprieta' italiana, quanto puo' rappresentare un buon sostegno per gli investitori italiani. I vantaggi croati sono l'inserimento della Croazia nella struttura della NATO, la conclusione dei negoziati sull'adesione della Croazia all'UE, ma anche la vicinanza del mercato e un grande numero di cittadini croati con la conoscenza della lingua italiana, ha detto Vidoševic, sottolineando che, tuttavia, gli investimenti fatti finora nel settore reale e gli investimenti greenfield sono troppo pochi. La Croazia non possiede fonti di rendita, oltre al gas che esporta in fatti in Italia, ma ha il vantaggio nella posizione geografica, ha sottolineato Vidoševic ponendo l'accento sull'importanza della cooperazione tra i porti adriatici da Durazzo a Trieste, e per quel grande area di cooperazione reciproca e' auspicato e atteso anche il sostegno dell'Italia che puo' rappresentare un partner affidabile. "L'Italia puo' comprenderci meglio dagli altri paesi, per via di alcune analogie reciproche – popolazione piu' anziana, questioni dei fondi sociali, questioni d'immigrazione ecc. Secondo Vidoševic, la Croazia non e' un paese organizzato in modo ideale e la sua burocrazia non e' abbastanza efficiente, ma cio' non deve scoraggiare i partner italiani i quali, al contrario, devono chiedere il sostegno e l'assistenza della Camera di Commercio e delle altre istituzioni che possono aiutarli. La Croazia non nutre pregiudizi verso la provenienza del capitale, il problema e' l'amministrazione, ma bisogna sottolineare il vantaggio nel fatto che sul suo territorio gravitano in modo naturale 30 milioni di persone. L'Ambasciatore della Repubblica Italiana nella Repubblica di Croazia Alessandro Pignatti ha sottolineato che anche l'anno scorso l'Italia era il secondo piu' grande investitore nella Repubblica di Croazia, e questo significa che la Croazia ispira fiducia anche nei momenti dificili per l'economia. La conclusione avvenuta oggi dei negoziati e l'adesione il 1 luglio 2013 all'UE per la Corazia significa l'apertura di grandi opportunita' e prospettive. La Croazia cosi' ritorna all'Europa, ha affermato Pignatti, aggiungendo che cio' incentivera' l'ulteriore sviluppo degli scambi e investimenti reciproci. I rapporti tra l'Italia e la Croazia sono ottimi, sono grandi gli investimenti del settore finanziario croato, ma anche gli investimenti nell'economia reale con una serie di risultati di successo nell'industria tessile e di legnami, nell'agricoltura, nel turismo ecc., mentre vi sono buone opportunita' anche nel settore energetico, ha sottolineato l'Ambasciatore Pignatti, puntualizzando che sia auspicabile maggiore efficienza burocratica e meno burocratizzazione. Il Direttore dell'ICE Zagabria Alessandro Liberatori ha sottolineato la lunga tradizione della cooperazione tra l'Istituto Italiano per il Commercio Estero con la Camera di Commercio Croata e l'organizzazione di numerosi incontri economici. L'infrastruttura, trasporti, energetica, turismo e mercato immobiliare sono settori che alle aziende italiane possono offrire notevoli possibilita' di investire, ha detto Liberatori menzionando in particolare una decina di progetti che il Governo della Repubblica di Croazia ha stabilito come priorita'. L'Italia e' il primo partner economico della Croazia, sia come fornitore che come cliente. L'Italia dalla Croazia importa diverse merci prodotte in Croazia, ha sottolineato Liberatori, aggiungendo che anche quest'anno continua il primato dell'Italia nella cooperazione economica con la Corazia, e che esiste il potenziale che permetterebbe che gli investimenti italiani in Croazia raddoppino o persino triplichino. L'anno scorso l'esportazione delle merci dalla Croazia in Italia ammontava a 1,66 miliardi di euro, mentre l'importazione dall'Italia ammontava a 2,3 miliardi di euro. Quello che piu' veniva esportato in Italia sono state navi e imbarcazioni passeggere, traghetti e navi mercantili, gas, diode, transistor e conduttori simili, navi fari, calze ecc. Dall'Italia si importavano olii petroliferi e olii dei minerali bituminosi, navi e imbarcazioni passeggere, traghetti e navi mercantili, carboidrati aciclici, medicinali ecc. L'anno scorso la Croazia e' stata visitata da un milione di turisti italiani che hanno effettuato 4,73 milioni di pernottamenti. Nella struttura di pernottamenti turistici gli Italiani occupano il terzo posto con il 9,3%. Gli investimenti dall'Italia fino al 2010 ammontavano a 1,17 miliardi di euro e gli investitori italiani sono al settimo posto tra gli investitori esteri nella Repubblica di Croazia. Al Forum sono stati presentati anche cinque progetti d'investimenti per i quali la parte italiana ha mostrato interesse. Si tratta del progetto per il restauro della parte termale delle terme di Varaždin, il progetto dell'apertura dell'incubatore di imprese a Josipdol, la ricostruzione e sviluppo dell'infrastruttura ferroviaria sul corridoio Vb, il progetto della ricostruzione e ampliamento dei punti di stoccaggio del Terminal di Omišalj e i progetti turistici "Brioni Riviera" e "Preluk".

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