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PIRATSTVO ITA

Nella sala del Centro per gli Alti Studi della Difesa a Roma il 16 giugno si e' tenuto il seminario all'alto livello sul tema „Risposta all'aumento della pirateria nel mare: aspetti giuridici, politici e di sicurezza“. Il seminario rappresenta la comune iniziativa dell'Istituto italiano per gli Affari Internazionali – IAI, e dell'Istituto per il diritto umanitario, International Institute for Humanitarian Law – IIHL di Sanremo, sostenuta dalla NATO, dalla Commissione Europea e dall'Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana. Gli interventi introduttivi sul tema della pirateria sono stati tenuti da Marcantonio Trevisani, presidente del Centro per gli alti studi della difesa di Roma, Maurizio Moreno, dal presidente dell'IIHL Vincenzo Scotti, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, e Claudio Bisogniero, Vice Segretario Generale della NATO, mentre al seminario hanno partecipato piu' di 30 esperti italiani ed esteri inclusi quelli dell'UE e della NATO e dell'IMO, rappresentanti dei Governi della Danimarca, Italia, Somalia e Kenia e i rappresentanti del settore privato ovvero delle compagnie marittime e delle societa' di assicurazione. Al seminario hanno presenziato anche numerosi rappresentanti diplomatici, mentre per il Ministero del Mare, dei Trasporti e delle Intrastrutture della Repubblica di Croazia e in rappresentanza dell'Ambasciata della Repubblica di Croazia a Roma il seminario e' stato seguito da Iva Pavic, Capo Ufficio Consolare. Negli interventi introduttivi e' stato sottolineato che il fenomeno della pirateria, in particolare nella Baia di Aden, diventato il crimine che ha raggiunto dimensioni intollerabili e che, come il terrorismo, immigrazione clandestina e il traffico con le persone, rappresenta la minaccia per la sicurezza individuale e in definitiva per la sicurezza europea. Secondo i dati dell'Ecoterii International, i pirati somali hanno messo in atto 126 attacchi durante il 2009, di cui con successo 44 sequestri di navi. Altrettanto, dei complessivi 293 attacchi registrati nel 2008, 111 sono avvenuti nelle acque della Somalia, mentre il fenomeno rispetto al 2007 e' aumentato del 200%. I riscatti pagati nel 2008., e' stato sottolineato, si valutano a piu' di cento milioni di dollari statunitensi, per cui e' necessario continuare con le attivita' anti-pirateria nella Baia di Aden e promuovere la sicurezza delle tratte marittime commerciali e della navigazione internazionale intorno al Corno d'Africa. Quanto suddetto non e' possibile senza i cambiamenti politici in Somalia per cui alle operazioni militari devono seguire i cambiamenti della situazione in Somalia, uno dei piu' poveri paesi al mondo con tantissima violenza, il quale quotidianamente soffre la sicita', la fame e la violenza, e' stato detto nel corso del seminario. I temi principali del seminario erano la definizione del fenomeno di pirateria dall'aspetto giuridico e politico, le posizioni di tutte le categorie interessate e la risposta internazionale alla crescita del fenomeno. E' stata posta anche la questione dell'utilizzo di armi sulle navi e l'armamento dell'equipaggio, ove gli esperti hanno richiamato l'attenzione sul fatto che delle 40 mila navi nei mari oggi la maggior parte impiega l'equipaggio che proviene dai paesi in via di sviluppo, che non ha esperienza nel maneggiare le armi per cui i rischi di ferimenti e uccisioni sarebbero in tal caso troppo grandi.

Nella sala del Centro per gli Alti Studi della Difesa a Roma il 16 giugno si e' tenuto il seminario all'alto livello sul tema „Risposta all'aumento della pirateria nel mare: aspetti giuridici, politici e di sicurezza“. Il seminario rappresenta la comune iniziativa dell'Istituto italiano per gli Affari Internazionali – IAI, e dell'Istituto per il diritto umanitario, International Institute for Humanitarian Law – IIHL di Sanremo, sostenuta dalla NATO, dalla Commissione Europea e dall'Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana. Gli interventi introduttivi sul tema della pirateria sono stati tenuti da Marcantonio Trevisani, presidente del Centro per gli alti studi della difesa di Roma, Maurizio Moreno, dal presidente dell'IIHL Vincenzo Scotti, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, e Claudio Bisogniero, Vice Segretario Generale della NATO, mentre al seminario hanno partecipato piu' di 30 esperti italiani ed esteri inclusi quelli dell'UE e della NATO e dell'IMO, rappresentanti dei Governi della Danimarca, Italia, Somalia e Kenia e i rappresentanti del settore privato ovvero delle compagnie marittime e delle societa' di assicurazione. Al seminario hanno presenziato anche numerosi rappresentanti diplomatici, mentre per il Ministero del Mare, dei Trasporti e delle Intrastrutture della Repubblica di Croazia e in rappresentanza dell'Ambasciata della Repubblica di Croazia a Roma il seminario e' stato seguito da Iva Pavic, Capo Ufficio Consolare. Negli interventi introduttivi e' stato sottolineato che il fenomeno della pirateria, in particolare nella Baia di Aden, diventato il crimine che ha raggiunto dimensioni intollerabili e che, come il terrorismo, immigrazione clandestina e il traffico con le persone, rappresenta la minaccia per la sicurezza individuale e in definitiva per la sicurezza europea. Secondo i dati dell'Ecoterii International, i pirati somali hanno messo in atto 126 attacchi durante il 2009, di cui con successo 44 sequestri di navi. Altrettanto, dei complessivi 293 attacchi registrati nel 2008, 111 sono avvenuti nelle acque della Somalia, mentre il fenomeno rispetto al 2007 e' aumentato del 200%. I riscatti pagati nel 2008., e' stato sottolineato, si valutano a piu' di cento milioni di dollari statunitensi, per cui e' necessario continuare con le attivita' anti-pirateria nella Baia di Aden e promuovere la sicurezza delle tratte marittime commerciali e della navigazione internazionale intorno al Corno d'Africa. Quanto suddetto non e' possibile senza i cambiamenti politici in Somalia per cui alle operazioni militari devono seguire i cambiamenti della situazione in Somalia, uno dei piu' poveri paesi al mondo con tantissima violenza, il quale quotidianamente soffre la sicita', la fame e la violenza, e' stato detto nel corso del seminario. I temi principali del seminario erano la definizione del fenomeno di pirateria dall'aspetto giuridico e politico, le posizioni di tutte le categorie interessate e la risposta internazionale alla crescita del fenomeno. E' stata posta anche la questione dell'utilizzo di armi sulle navi e l'armamento dell'equipaggio, ove gli esperti hanno richiamato l'attenzione sul fatto che delle 40 mila navi nei mari oggi la maggior parte impiega l'equipaggio che proviene dai paesi in via di sviluppo, che non ha esperienza nel maneggiare le armi per cui i rischi di ferimenti e uccisioni sarebbero in tal caso troppo grandi.

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