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STAHOV ITA

Vorremmo estrarre alcuni pensieri dello storico dell'arte Ivo šimat Banov dalla prefazione del catalogo della mostra del pittore e scultore Ljubomir Stahov, docente ordinario all'Accademia delle Belle Arti di Zagabria, inaugurata in occasione della Festa Nazionale della Repubblica di Croazia a Roma, il 21 giugno 2007:

Vorremmo estrarre alcuni pensieri dello storico dell'arte Ivo šimat Banov dalla prefazione del catalogo della mostra del pittore e scultore Ljubomir Stahov, docente ordinario all'Accademia delle Belle Arti di Zagabria, inaugurata in occasione della Festa Nazionale della Repubblica di Croazia a Roma, il 21 giugno 2007: „Stiamo parlando di un solitario. Di un personaggio fuori dal branco, esterno a qualsiasi confraternita o gruppo e avulso da convinzioni collettive che, per loro natura, richiedono il sacrificio di una parte di se stessi. Stahov non e' disposto a sacrificare nulla. Percorrendo il proprio solitario sentiero, egli esplora gli spazi della propria sensibilita' pittorica, grafica e plastica nella quale si riflettono le esperienze di segni, totem e civilta' diverse e in cui forme biomorfe ed antropomorfe si mescolano, cifra bassa e cultura alta si uniscono, materiali grezzi e quelli nobili vengono pacificati, la levita' del tratto si fonde con la durezza della fattura e le stratificazioni in rilievo di materia e colore. Cosi' le opere della presente mostra, nate nel corso di tre lustri di attivita', espongono perlopiu' un motivo ricorrente, sistemato al centro del dipinto: un essere antropomorfo e zoomorfo in egual misura, mai pienamente chiaro ed univoco ma, anzi, perennemente immerso in „mutamenti incompleti“ e „metamorfosi che durano“. Ecco che, quindi, i suoi Viaggiatori e le sue sculture-totem in bronzo e ferro battuto e saldato recano indubbiamente, seppure in forma stilizzata, un segno antropomorfo, dimostrandosi affini alle creature rappresentate nei dipinti ed in legame organico con esse. Sia nel caso dei dipinti che delle sculture, assistiamo insomma a delle variazioni su un tema di cui non riusciamo a sapere l'entita' precisa. Le sculture mettono infatti in scena le figure immaginate pittoricamente, cosi' come queste ultime sono raddensamenti plastici e riduzioni verso forme idoliche e totemiche che suggeriscono forme umane. Dal tratto a turni pensato ed istintivo, vitalistico e stilizzato, frenato e liberato, rigidamente strutturato o tracciato di getto, di passione ed energia coloristica o calmo e contemplativo, grezzamente lavorato in rilievo o procedente per tenui sfumature cromatiche, di gloriosa abbondanza o in ferma ascesi…in seguito alla dinamicita' e ai valori del suo lavoro, Stahov emerge quale uno dei maggiori „cani sciolti“ dell'arte croata, guidato esclusivamente dai propri elevati criteri artistici.“

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